La competenza e la professionalità del Team Transpack sono da sempre elemento caratterizzante della nostra azienda. L’ufficio tecnico Transpack, sotto la direzione di Luigi Visentin, rappresenta il motore dell’avvio di tutti i processi operativi di Transpack.

Buongiorno Luigi, come e quando sei entrato nel Gruppo Transpack?

Ho cominciato la collaborazione con il sig. Enrico Pittarello, fondatore del Gruppo Transpack, il 01 febbraio 1980.

Qual’è il tuo ruolo in Transpack?

Mi occupo della gestione dell’ufficio tecnico che cura sia la parte progettuale che organizzativa, in particolare l’operatività presso i clienti, punto di forza da sempre del Gruppo Transpack, garantendo puntualità, flessibilità e qualità del nostro lavoro.

Quali sono gli elementi che distinguono Transpack rispetto ai suoi concorrenti?

In primo piano, la professionalità e competenza nel progettare e proporre ai clienti sempre la soluzione più idonea ed un servizio completo, nel rispetto delle tempistiche, (in uno scenario complesso dove le tempistiche di intervento sono sempre più stringenti) gestendo in autonomia tutte le fasi di movimentazione impiegando personale altamente competente e qualificato.

Da dove inizia e come si svolge l’attività Transpack?

La nostra attività inizia con la richiesta di una visita presso il cliente per visionare le macchine o il prodotto finito da spedire.

Il primo passo è la raccolta di molteplici informazioni, come destinazione finale, tipologia di spedizione per realizzare un sistema di imballaggio che possa governare tutte le variabili che incorreranno durante la movimentazione e l’arrivo a destino del bene. In particolare, la progettazione inizia con un corretto dimensionamento delle varie parti che compongono l’impianto.

Lo step successivo è la formulazione dell’offerta proponendo la soluzione più idonea da un punto di vista costi – benefici. Al ricevimento dell’ordine si procede con la progettazione dettagliata dell’imballo documentata da disegni tecnici delle varie fasi di costruzione con evidenza dei particolari dei materiali necessari all’imballo. In certi casi si rende necessario una seconda visita presso il cliente per rilevare ulteriori dettagli per la definizione del progetto di imballo.

Successivamente, l’ufficio tecnico trasferisce al reparto produzione le schede di progettazione per la realizzazione del prefabbricato in legno.

Un’altra fase importante è la programmazione dell’intervento operativo con il cliente (la disponibilità e la flessibilità sono il nostro punto di forza per gestire cambi frequenti della tempistica di intervento). Viene poi effettuata la consegna degli imballi e l’attività di imballaggio presso il cliente dalle diverse squadre di imballatori con l’eventuale assistenza tecnica di un project manager Transpack.

Per concludere, ci puoi descrivere un progetto di imballaggio industriale gestito recentemente?

Vi racconto la recente progettazione di una cassa per trasporto e spedizione di una macchina utensile con elevate dimensioni: 650 x 490 x 420 cm e un peso di 65 000 kg.

Il corpo macchina era caratterizzato da un baricentro moto alto con appoggio su tre piedi posizionati al centro. Abbiamo dovuto abbinare il ferro al legno, creando una base di appoggio rigida sia in senso longitudinale che trasversale.

Il sistema creato e progettato per fissare la macchina alla cassa viene sempre proposto al cliente in quanto questo deve mettere in sicurezza l’imballo. Trattandosi di parti meccaniche che lavorano con altissima precisione, abbiamo eseguito la procedura con estrema cautela: forti sollecitazioni, sbalzi termici e un rizzaggio eseguito nei punti sbagliati possono danneggiare anziché proteggere.

Tutti i materiali usati per la costruzione dell’imballo devono essere adeguati rispettando i parametri del produttore, dal ferro al legno, ai materiali protettivi.

Ogni fase dell’imballo va progettata e condivisa con il personale per una corretta esecuzione che, oltre a rispecchiare la progettazione, deve ottimizzare i tempi di intervento.